Al Museo del Bargello di Firenze, è in partenza il progetto di riallestimento della Sala delle Maioliche e della Sala Islamica, che ospiterà tra le opere esposte anche una rarissima coppia di tappeti egiziani “mamelucchi”, risalenti alla prima metà del Cinquecento e acquistati recentemente dallo Stato per la collezione del museo.
L’iniziativa, a cura dei docenti universitari Marco Spallanzani e Giovanni Curatola, è stata realizzata dallo studio di architettura Guicciardini & Magni e prevede di migliorare la modalità di conservazione e valorizzazione delle opere attraverso speciali vetrine dotate di cristalli antiriflesso e controllo del microclima, finanziate dal Ministero della Cultura per un totale di 2,2 milioni di euro nell’ambito del Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali”. I lavori avranno una durata di circa dieci mesi, e a partire dal settembre le sale chiuderanno per consentire il montaggio delle vetrine e la nuova disposizione degli oggetti.
La rinnovata Sala Islamica, che ospita una delle collezioni più pregevoli di arte orientale, formata dall’antico nucleo mediceo e dal corpus donato dall’antiquario Louis Carrand e dal barone Giulio Franchetti, sarà impreziosita da due antichi tappeti egiziani, acquistati nel 2022 dalla Villa Medicea di Camugliano, e definiti “mamelucchi” perché tessuti nell’ultimo periodo dell’omonimo Sultanato che regnò su Egitto, Siria e Palestina dal 1250 al 1517.
La coppia di manufatti, misurati in 2 metri e 137 centimetri e 2 metri e 139 centimetri, sono completi e presentano parte delle cimose originali, con un’armatura in lana arricchita da orditi giallo verdognoli e trame color avorio, e un nodo asimmetrico che sviluppa una peculiare tipologia di disegno con una stella al centro, motivi geometrici e pannelli contenenti cipressi alternati a palme. L’attività di restauro, effettuata da Giulia Mariti su consulenza del critico Alberto Boralevi, è consistita in una prima fase di lavaggio per restituire la lucentezza delle lane, e in un secondo intervento per ripristinare la struttura dei tappeti.
“Il riallestimento delle Sala Islamica e delle Maioliche rientra in un più ampio programma di lavori che i Musei del Bargello hanno sviluppato dal 2016 per migliorare la sicurezza e la fruizione delle opere – sottolinea la direttrice dei Musei del Bargello Paola D’Agostino – Un percorso solo parzialmente interrotto dalla pandemia che è stato reso possibile dall’autonomia dei musei e dai finanziamenti straordinari garantiti negli ultimi otto anni dal Ministero della Cultura e finalizzati a valorizzare anche le collezioni di arti decorative”.