Il laboratorio di “Restauro Aperto” dell’Istituto Centrale per il Restauro, collocato presso la ex chiesa di Santa Marta al Collegio Romano, riapre al pubblico con un ciclo di visite guidate, ogni giovedì pomeriggio alle ore 15:00, a partire dal 04 maggio e fino al 22 giugno, dopo il periodo delle restrizioni dovute alla pandemia.
In occasione di questa riapertura, verranno raccontate le attività di restauro svolte con gli studenti della Scuola di Alta Formazione durante la fase di chiusura e verranno mostrati e spiegati i lavori in corso.
I professionisti dell’ICR offriranno degli approfondimenti storico-critici, architettonici, tecnici e scientifici, su argomenti correlati alla ex chiesa di Santa Marta e alle scoperte che, grazie ai lavori di ricerca e di restauro, si vanno compiendo.
Le decorazioni plastiche e pittoriche della controfacciata sono state recuperate nel recente intervento condotto dall’ICR con i propri docenti e studenti della Scuola di Alta Formazione, terminato nel giugno 2022, mentre un nuovo cantiere di restauro, con gli allievi del secondo anno del corso di laurea in “Conservazione e Restauro dei Beni Culturali” è in corso nella parte absidale e nella terza campata della chiesa.
Nel Coro si potranno esaminare i lavori di restauro, già conclusi alla fine del 2019, della parete di fondo con storie mariane e con l’inserto di una Madonna del Latte, e si potranno vedere per la prima volta i dipinti murali della parete nord, resi illeggibili dalle scialbature e dai rimaneggiamenti, che raffigurano un ciclo della Passione di Cristo.
Infine si potrà ammirare l’affresco staccato “Apollo e Giacinto” di Domenichino Zampieri detto il Domenichino (Bologna 1581 – Napoli 1641), proveniente dal Salone delle Firme di Palazzo Farnese (sede dell’Ambasciata di Francia) e portato a Santa Marta per essere restaurato: si tratta dell’’ultimo dei tre dipinti murali dello stesso autore – gli altri sono “La morte di Adone” e “Narciso” – ad essere affidato alle cure dell’Istituto.
Gli affreschi, tra i primi lavori indipendenti del Domenichino, chiamato a Roma nel 1602 dal suo maestro Annibale Carracci, decoravano le volte della loggia del cosiddetto “Casino della Morte”, un piccolo edificio fatto costruire dal cardinale Odoardo Farnese quale dépendance intima e raccolta del grandioso palazzo di famiglia, situato sulla sponda del Tevere e così denominato per via della contiguità con la chiesa di Santa Maria dell’Orazione e Morte.
Le visite guidate sono gratuite ma è obbligatoria la prenotazione sul sito di Eventbrite per un massimo di 10 persone.
Per visite guidate di gruppo, in lingua straniera (inglese e francese), scrivere a [email protected]