Al MAXXI al via il progetto IN RESTAURO con il contributo dell’ICR, fino al 3 novembre

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In occasione della mostra “Fuori Tutto”, il nuovo allestimento della Collezione Maxxi che mette in mostra la vitalità della scena creativa contemporanea attraverso i lavori di oltre 50 tra artisti, architetti e fotografi, la Galleria Claudia Gian Ferrari ospita il primo appuntamento di “IN RESTAURO”, una nuova serie di iniziative pensate per portare alla luce e rendere accessibile una tra le più affascinanti delle attività museali, normalmente non visibile al pubblico.
Il primo appuntamento è, dal 04 luglio al 22 settembre, l’intervento conservativo realizzato sulla grande opera Sternenfall di Anselm Kiefer, a cura  dei docenti e degli studenti della Scuola di Alta Formazione dell’Istituto Centrale per il Restauro (ICR) di Roma e a seguire, dal 03 ottobre al 3 novembre, sarà il turno di Il processo di Rossella Biscotti.

Il progetto “IN RESTAURO” nasce con l’idea di riportare negli spazi espositivi un “dietro le quinte” d’eccezione, ovvero l’attività di restauro di alcune tra le più importanti opere della collezione permanente del MAXXI.  La Galleria Gian Ferrari, infatti, si trasformerà in un cantiere “aperto”allo sguardo dei visitatori, che potranno vedere i restauratori al lavoro e  seguire da vicino gli interventi di recupero dello stato originario delle opere.

Sull’onda di precedenti esperienze maturate in Italia fin dagli anni Ottanta, affinatesi negli anni, e oggi accolte con favore in diverse realtà museali internazionali, il cantiere di restauro “aperto”, trasforma un’attività interna al museo in proposta culturale, in occasione di una riflessione collettiva sui temi della conservazione e della cura.

Il restauro della grande opera Sternenfall (1998) di Anselm Kiefer vedrà impegnati i docenti e gli studenti della Scuola di Alta Formazione dell’Istituto Centrale per il Restauro in un poderoso intervento di recupero strutturale dell’opera di uno degli artisti più rilevanti della scena internazionale.

Sternenfall (stelle cadenti) è parte di un ciclo di lavori realizzati in Francia tra il 1993 e il 2007 nello studio di Barjac, vicino ad Avignone. Ispirandosi a Van Gogh, l’artista compone la sua “notte stellata” attraverso un insieme di codici alfanumerici –  gli stessi utilizzati dalla NASA per classificare le stelle – che rimandano alla numerazione dei prigionieri nei campi di concentramento: un omaggio alle vittime dell’Olocausto.

Questo fitto immaginario che coniuga pensiero scientifico e pensiero poetico, prospettiva storica e visione artistica, si traduce in densi impasti materici a base oleosa che inglobano al loro interno materiali di diversa natura come il legno, il vetro, il carbone, la gommalacca etc., i quali, gravando sul supporto, hanno finito per  determinarne un progressivo cedimento, con conseguente distacco di alcune parti dello spesso strato pittorico superficiale.

Considerata la complessità dei problemi conservativi, l’intervento è stato messo a punto a seguito di un lungo studio preliminare e di una ricerca effettuata nell’ambito di  una tesi di laurea in Conservazione e Restauro dei beni Culturali da parte di due studentesse dell’ICR.

Inoltre, la condizione di estrema fragilità in cui versava l’opera ha reso necessario un intervento preliminare di messa in sicurezza che ne ha consentito la movimentazione dai depositi del museo alla Galleria Gianferrari.

Negli orari di apertura del cantiere, i visitatori del museo avranno pertanto la possibilità di assistere da una posizione eccezionalmente ravvicinata alla finalizzazione di questo importante progetto che prevede sia il recupero delle deformazioni della tela, reso possibile anche grazie a un intervento di rifunzionalizzazione del telaio, sia la riadesione dell’impasto pittorico al supporto e la successiva rimozione dei depositi superficiali.

Il cantiere di restauro di Sternenfall sarà visibile dal martedì al venerdì, dalle ore 11.00 alle ore 17.00.

Anche l’intervento conservativo che interesserà l’installazione di Rossella Biscotti, visibile dal 3 ottobre al 3 novembre 2023, porterà a conclusione uno studio condotto nell’ambito della Scuola di Alta Formazione dell’ICR su di un’opera non-tradizionale che presenta una serie di problematiche conservative legate all’utilizzo sperimentale del materiale di cui è composta, il cemento.

Il percorso conoscitivo realizzato attraverso l’osservazione diretta, lo studio delle fonti fotografiche, storico-artistiche disponibili, le interviste rivolte all’artista e agli esecutori dell’opera, le indagini scientifiche e la riproduzione sperimentale della tecnica esecutiva, ha portato alla progettazione di un intervento che si articolerà in varie fasi: pulitura, ristabilimento della coesione e dell’adesione, stuccatura ed infine presentazione estetica delle superfici.

Nel corso dell’intervento assumerà particolare rilevanza la valutazione critica delle mancanze riscontrabili nelle sculture e la loro conseguente reintegrazione volumetrica, condotta secondo un protocollo applicativo funzionale al recupero dell’integrità delle componenti scultoree in termini di colore e texture.

Per maggiori informazioni, visita la pagina web del Maxxi.

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